sabato 17 novembre 2012

L'afasia di Gaza


L'afasia è il disturbo delle facoltà linguistiche. Può impedirci di pronunciare le parole ma anche di trovarle, di metterle assieme per comporre concetti e trasmettere comunicazione. 
L'afasia che colpisce chi vorrebbe parlare di Gaza ma non ci riesce, non nasce da un insulto fisico ma è un fatto psicologico, un blocco mentale, un fenomeno nevrotico se non isteriforme.
Hai tutte le parole: gli aggettivi, i pronomi, i nomi pronti ma non riesci a metterli assieme perché sai che, qualunque cosa dirai, potrà essere usata contro di te. Gaza è il più fenomenale tabu dei nostri tempi. E' impronunciabile come il nome di Dio. Il Dio terribile e sociopatico della Bibbia, che annichila popolazioni intere con colate di piombo fuso senza mostrare alcuna pietà né rimorso. 
Gaza, anche se ci viene presentata quasi con orgoglio come un videogame sparatutto, esiste ed è carne e sangue. Tecnicamente sarebbe un genocidio ma non lo si può chiamare così, guai! Si può al massimo chiamarla guerra anche se le guerre sono combattute tra stati e qui di stato ce n'è uno solo perché all'altro è da sempre negato di esistere. 
In qualsiasi modo ci si provi, non si riesce ad esprimere veramente quanto si pensi su Gaza. E' come in quegli incubi dove vorresti urlare ma non ti esce alcun suono dalla bocca. Dovresti fuggire ma le gambe sono paralizzate.

Ecco quindi che è meglio lasciare la parola a Noam Chomsky che riesce a descrivere in maniera perfetta, in questo articolo, la tragedia mediorientale riaccesasi drammaticamente in questi ultimi giorni.

Impressioni su Gaza di Noam Chomsky
(traduzione di Elena Bellini di We are all on the Freedom Flotilla 2) fonte
Gaza - Anche una sola notte in cella è abbastanza per assaggiare cosa vuol dire essere sotto il totale controllo di una forza esterna. E ci vuole poco più più di un giorno a Gaza per iniziare a rendersi conto di come dev'essere cercare di sopravvivere nella più grande prigione a cielo aperto del mondo, in cui un milione e mezzo di persone, nell'area più densamente popolata del mondo, sono costantemente assoggettate al terrore casuale e spesso selvaggio e ad una punizione arbitraria, senza nessun'altro scopo che quello di umiliare e degradare, e con l'ulteriore obiettivo di assicurarsi che le speranze dei palestinesi per un futuro decente verranno schiacciate e che il crescente appoggio mondiale per una soluzione diplomatica che garantisca i loro diritti venga annullato.
L'intensità di questo impegno da parte della leadership politica israeliana è stato drammaticamente illustrato negli ultimi giorni, quando ci hanno avvisato che "impazziranno" se ai diritti dei palestinesi verrà dato anche solo un parziale riconoscimento alle Nazioni Unite. Non è un nuovo inizio. La minaccia di "diventare pazzi" ("nishtagea") è profondamente radicata, fin dai governi laburisti degli anni '50, insieme al relativo "Complesso di Sansone": raderemo al suolo il muro del Tempio se attraversato. Era una minaccia risibile, allora; non oggi.
Nemmeno l'umilizione intenzionale è una novità, anche se prende sempre nuove forme. Trent'anni fa i leader politici, compresi alcuni tra i più noti "falchi", hanno sottoposto al Primo Ministro Begin un racconto sconvolgente e dettagliato di come i coloni maltrattano regolarmente i palestinesi nel modo più depravato e nella totale impunità. L'importante studioso politico-militare Yoram Peri ha scritto con disgusto che il compito dell'esercito non è difendere lo stato, ma "demolire i diritti di un popolo innocente solo perchè sono Araboushim (termine dispregiativo per indicare gli Arabi, n.d.t.; come dire "negri", "giudei") che vivono in territori che Dio ha promesso a noi".
I Gazawi sono stati selezionati per una punizione particolarmente crudele. E' quasi un miracolo che la popolazione possa sopportare un tale tipo di esistenza. Come ci riescano è stato descritto trent'anni fa in un'eloquente memoria di Raja Shehadeh (The Third Way - La Terza Via), basata sul suo lavoro di avvocato ingaggiato nelle battaglie senza speranza di cercare di proteggere i diritti fondamentali restando all'interno del sistema giuridico studiato per assicurare il fallimento, e la sua personale esperienza come Samid, "perseverante", che vede casa sua diventare una prigione a causa dei brutali occupanti e non può fare niente ma in qualche modo "resiste".
Da quando Shehadeh ha scritto, la situazione è peggiorata. Gli Accordi di Oslo, celebrati in pompa magna nel 1993, hanno determinato che Gaza e la Cisgiordania siano singole entità territoriali. Da allora, gli Stati Uniti e Israele hanno dato il via al loro programma di separarli completamente uno dall'altro, così come di bloccare gli accordi diplomatici e punire gli arabi in entrambi i territori.
La punizione dei Gazawi si è fatta ancor più severa nel gennaio del 2006, quando hanno commesso il crimine maggiore; hanno votato "nel modo sbagliato" alle prime elezioni del mondo arabo, eleggendo Hamas. Dando dimostrazione della loro appassionata "bramosia per la democrazia", gli Stati Uniti e Israele, seguiti dalla timida Unione Europea, imposero immediatamente un assedio brutale, insieme a pesanti attacchi militari. Gli Stati Uniti, inoltre, ripristinarono immediatamente la procedura operativa di quando qualche popolo disobbediente elegge il governo sbagliato: preparare un golpe militare per restaurare l'ordine.
I Gazawi commisero un crimine ancora maggiore un anno dopo, fermando il colpo di stato, il che portò ad una rapida intensificazione dell'assedio e degli attacchi militari. Questi hanno raggiunto il culmine nell'inverno 2008 - 2009, con l'operazione Piombo Fuso, uno dei più codardi e feroci esempi di forza militare nella storia recente, dal momento che una popolazione indifesa, rinchiusa e senza via di fuga, fu vittima di un attacco implacabile operato da uno dei più avanzati sistemi militari del mondo, basato su armi statunitensi e protetto dalla diplomazia USA. Un'indimenticabile testimonianza diretta del massacro - "infanticidio", per usare le loro parole - viene dai due coraggiosi medici norvegesi che lavorarono nel principale ospedale di Gaza durante l'attacco spietato, Mads Gilbert e Erik Fosse, nel loro notevole libro "Eyes in Gaza - Occhi a Gaza".
Il neo Presidente Obama non fu in grado di dire una parola, a parte il reiterare la sua sincera vicinanza ai bambini sotto attacco - nella città israeliana di Sderot. L'assalto attentamente preparato giunse a un termine prima della sua nomina, in modo che poi ha potuto dire che "adesso è il momento di guardare avanti, non indietro", il rifugio abituale per i criminali.
Ovviamente c'erano dei pretesti - ce ne sono sempre. Quello solito, rispolverato quando serve, è la "sicurezza": in questo caso, razzi "fatti in casa" da Gaza.
Come sempre succede, il pretesto mancava di qualsiasi credibilità. Nel 2008 era stata stabilita una tregua tra Israele e Hamas. Il governo israeliano formalmente aveva riconosciuto che Hamas l'aveva completamente osservata. Non un solo razzo di Hamas era stato sparato prima che Israele rompesse la tregua sotto la copertura delle elezioni USA del 4 novembre 2008, invadendo Gaza con motivazioni ridicole e ammazzando mezza dozzina di membri di Hamas. Il governo israeliano era stato avvertito dagli alti funzionari dei suoi servizi segreti che la tregua avrebbe potuto essere rinnovata ammorbidendo il blocco criminale e mettendo fine agli attacchi militari. Ma il governo di Ehud Olmert, conosciuto come una colomba, scelse di rifiutare queste opzioni, preferendo ricorrere al proprio enorme vantaggio in violenza: l'Operazione Piombo Fuso. I fatti salienti sono riportati nuovamente dall'esperto in politica estera Jerome Slater nella recente pubblicazione sull'Harvard MIT Journal "International Security - Sicurezza Internazionale".
La metodologia di bombardamento utilizzata in Piombo Fuso è stata attentamente analizzata da Raji Sourani, avvocato per i diritti umani profondamente informato e internazionalmente stimato. Sourani osserva che il bombardamento si concentrava a nord, colpendo civili indifesi nelle arree maggiormente popolate, con nessun possibile pretesto militare. L'obiettivo, suggerisce, potrebbe essere stato quello di spingere la popolazione spaventata verso sud, vicino alla frontiera con l'Egitto. Ma i Samidin sono rimasti, nonostante la valanga di terrore israelo-statunitense.
Un ulteriore obiettivo è stato quello di spingerli indietro. Tornando ai primi giorni della colonizzazione sionista, si argomentava da ogni parte che gli Arabi non avessero motivi per stare in Palestina; avrebbero potuto essere ugualmente felici da qualche altra parte, e avrebbero dovuto andarsene - "essere trasferiti", come educatamente suggerirono le colombe. Questa non è una preoccupazione di poco conto per l'Egitto, e forse è una ragione per cui l'Egitto non apre liberamente la frontiera ai civili o anche ai materiali di cui c'è disperato bisogno.
Sourani e altre fonti ben informate sottolineano che la disciplina dei Samidin nasconde una polveriera che potrebbe esplodere in qualsiasi momento, inaspettatamente, come fece la prima Intifada a Gaza nel 1989 dopo anni di miserabile repressione che non aveva suscitato alcuna avvisaglia o motivo di preoccupazione.
Per citare solo uno degli innumerevoli casi, poco prima che scoppiasse la prima Intifada, una ragazza palestinese, Intissar al-Atar, fu colpita a morte in un cortile scolastico da un residente della vicina colonia israeliana. Era uno delle varie migliaia di coloni israeliani portati a Gaza in violazione del diritto internazionale e protetti da una forte presenza dell'esercito, che stanno rubando la maggior parte della terra e delle scarse risorse idriche della Striscia e che vivono "agiatamente in 22 colonie in mezzo a un milione e 400mila palestinesi indigenti" come viene descritto il crimine dalla studiosa israeliana Avi Raz. L'assassino della studentessa, Shimon Yifrah, è stato arrestato, ma rapidamente rilasciato su cauzione quando la Corte ha determinato che "il reato non è abbastanza grave" da giustificare la detenzione. Il giudice ha commentato che Yifrah voleva solo spaventare la ragazza sparandole contro nel giardino della scuola, ma non voleva ucciderla, quindi "non è il caso di un criminale che debba essere punito, scoraggiato, e ha imparato la lezione attraverso l'arresto".Yifrah venne condannato a 7 mesi con pena sospesa, mentre i coloni in aula esplodevano in canti e danze. E poi regnò il solito silenzio. Dopotutto, è routine.
E quindi così. Quando Yifrah venne rilasciato, la stampa israeliana riportò che una pattuglia dell'esercito aveva aperto il fuoco nel cortile di una scuola di ragazzini di età compresa tra i 6 e i 12 anni in un campo profughi della Cisgiordania, ferendo cinque bambini, presumibilmente con l'intenzione di "spaventarli" solamente. Non ci furono processi, e l'accaduto, di nuovo, non attirò nessuna attenzione. Era semplicemente un altro episodio nel programma di "analfabetismo e punizione", disse la stampa israeliana, che comprendeva la chiusura delle scuole, l'uso di lacrimogeni, il picchiare gli studenti con i calci dei fucili, l'impedire il soccorso sanitario alle vittime; e oltre alle scuole, un regno di brutalità ancor più dura, che diventava ancora più selvaggio durante l'Intifada, sotto il comando del Ministro della Difesa Yitzhak Rabin, altra stimata colomba.
La mia prima impressione, dopo una visita di qualche giorno, è stata di stupore, non solo per la capacità di andare avanti con la vita, ma anche per la vibrante vitalità tra i giovani, specialmente all'università, dove ho passato la maggior parte del mio tempo in una conferenza internazionale. Ma anche lì si possono scovare segnali che la pressione potrebbe diventare troppo dura da sopportare. Studi dicono che tra i giovani uomini c'è una frustrazione che ribolle, un riconoscere che sotto l'occupazione israelo-statunitense il futuro non riserva niente per loro. E' solo che ce n'è così tanta che gli animali in gabbia possono sopportare, e può esserci un'eruzione, magari in forme orribili - il che offre un'opportunità per gli apologeti israeliani e occidentali di condannare in modo ipocrita le persone che sono culturalmente arretrate, come ha spiegato acutamente Mitt Romney.
Gaza ha l'aspetto di una tipica società del terzo mondo, con sacche di ricchezza circondate da mostruosa povertà. Non è, comunque, "sottosviluppata". Piuttosto è "de-sviluppata", e in modo sistematico, per usare le parole di Sara Roy, la principale esperta accademica di Gaza. La Striscia di Gaza avrebbe potuto diventare una prospera regione mediterranea, con una ricca agricoltura e una fiorente industria ittica, spiagge meravigliose e, come scoperto una decina di anni fa, buone prospettive di risorse estensive di gas naturale all'interno delle sue acque territoriali. Per coincidenza o meno, fu proprio quando Israele ha intensificato il blocco navale, spingendo i pescherecci verso le coste, da quel momento entro le 3 miglia marittime.
Le prospettive favorevoli sono state abortite nel 1948, quando la Striscia ha dovuto assorbire un flusso di profughi palestinesi che scapparono in preda al terrore o furono espulse con la forza da quello che poi diventò Israele, in alcuni casi espulsi mesi dopo il formale "cessate il fuoco".
Di fatto, sono stati espulsi anche quattro anni dopo, come riportato su Ha'aretz (25.12.2008), in uno studio ragionato di Beni Tziper sulla storia dell'israeliana Ashkelon dall'epoca dei Cananei. Nel 1953, dice, c'era un "freddo calcolo secondo cui era necessario ripulire la regione dagli Arabi". Anche il nome originario, Majdal, è stato "giudaizzato" all'odierno Ashkelon, normale amministrazione.
Questo è successo nel 1953, quando non c'era nemmeno l'ombra di necessità militari. Tziper stesso è nato nel 1953, e mentre passeggia tra le rovine dell'antico settore arabo, pensa che "è molto difficile per me, molto difficile, realizzare che mentre i miei genitori stavano festeggiando la mia nascita, altre persone stavano venendo caricate su camion e venivano espulse dalle loro case".
Le conquiste israeliane del 1967 e le loro conseguenze diedero ulteriori scossoni. Quindi arrivarono i terribili crimini già menzionati, fino al giorno d'oggi. I segnali sono facili da vedere, anche con una visita veloce. Seduto in un hotel vicino alla costa, si può sentire il rumore degli spari delle navi da guerra israeliane che spingono i pescatori dalle acque territoriali di Gaza verso la costa, così sono costretti a pescare in acque fortemente inquinate a causa del rifiuto statunitense-israeliano di permetttere la ricostruzione dei sistemi fognari e della rete elettrica che loro stessi hanno distrutto.
Gli Accordi di Oslo stabilirono i piani per due impianti di desalinizzazione, una cosa necessaria in questa regione. Uno, un'infrastruttura avanzata, fu costruito: in Israele. Il secondo a Khan Younis, nel sud della Stricia di Gaza. L'ingengere incaricato di tentare di ottenere acqua potabile per la popolazione spiegò che questo impianto era stato progettato in modo da non poter utilizzare acqua di mare, ma doveva basarsi su falde sotterranee, un procedimento più economico, che impoverisce ulteriormente la già misera falda, garantendo problemi seri in futuro. Anche in presenza di tale impianto, l'acqua è veramente scarsa. L'UNRWA, che si prende cura dei rifugiati (ma non di altri Gazawi), ha recentemente pubblicato un report lanciando l'allarme sul fatto che il danno alle falde acquifere potrebbe presto diventare "irreversibile", e che, senza una rapida misura correttiva, dal 2020 Gaza potrebbe non essere più un "posto vivibile".
Israele permette l'ingresso del cemento per i progetti dell'UNRWA, ma non per i gazawi coinvolti dall'urgente necessità di ricostruzione. La limitata attrezzatura pesante è ridotta al minimo, visto che Israele non ammette l'ingresso di materiali per la ricostruzione. Tutto ciò fa parte del programma generale descritto dal funzionario israeliano Dov Weisglass, consigliere del Primo Ministro Ehud Olmert, dopo che i Palestinesi non obbedirono agli ordini nelle elezioni del 2006: "L'idea" ha detto "è di mettere a dieta i Palestinesi, ma non fino a farli morire di fame". Non è una bella cosa.
E il piano si sta seguendo scrupolosamente. Sara Roy ne ha data ampia dimostrazione nei suoi studi accademici. Recentemente, dopo diversi anni di sforzi, l'organizzazione israeliana per i diritti umani Gisha è riuscita ad ottenere un provvedimento giudiziario perchè il governo consegni la documentazione contenente i dettagli dei piani di dieta, e le modalità di esecuzione. Jonathan Cook, giornalista israeliano, li ha riassunti: "Funzionari del Ministero della Salute hanno fornito calcoli del numero minimo di calorie di cui ha bisogno il milione e mezzo di abitanti di Gaza per evitare la malnutrizione. Questi valori sono stati trasformati in camion di cibo a cui Israele dovrebbe permettere l'ingresso ogni giorno... una media di soli 67 camion - molto meno della metà del fabbisogno minimo - sono entrati quotidianamente a Gaza. Questo paragonato agli oltre 400 camion che entravano prima dell'inizio del blocco". E anche questa stima è oltremodo generosa, riportano i funzionari delle Nazioni Unite.
Il risultato dell'imposizione della dieta, osserva l'esperto di Medioriente Juan Cole, è che "circa il 10% dei bambini palestinesi di Gaza sotto i 5 anni soffrono di un blocco della crescita a causa della malnutrizione... in più, è diffusa l'anemia, che colpisce più dei 2/3 dei neonati, 58,6% dei bambini in età scolare e più di 1/3 delle donne incinte". Gli Stati Uniti e Israele vogliono assicurare che non sia possibile nulla più che la sopravvivenza.
"Ciò che dev'essere tenuto a mente" osserva Raji Sourani, "è che l'occupazione e la chiusura totale costituiscono un prolungato attacco alla dignità umana della popolazione di Gaza in particolare e di tutti i palestinesi in generale. Si tratta di degradazione sistematica, umiliazione, isolamento e frammentazione del popolo palestinese". La conclusione viene confermata da molte altre fonti. In una delle principali riviste di medicina del mondo, The Lancet, un medico ospite di Stanford, inorridito da ciò che aveva visto, descrive Gaza come "qualcosa di simile ad un laboratorio per osservare l'assenza di dignità", una condizione che ha effetti "devastanti" sul benessere fisico, psicologico e sociale. Il costante controllo dal cielo, le punizioni collettive attraverso il blocco e l'isolamento, l'irruzione nelle case e nelle comunicazioni e le restrizioni poste a chi cerca di viaggiare, o di sposarsi, o di lavorare, rendono difficile vivere una vita dignitosa a Gaza. All'Araboushim dev'essere insegnato a non alzare la testa.
C'era la speranza che il nuovo governo Morsi in Egitto, meno schiavo di Israele rispetto alla dittattura di Mubarak sostenuta dall'occidente, potesse aprire il valico di Rafah, unico accesso verso l'esterno per i gazawi intrappolati a non essere sottoposto al diretto controllo israeliano. C'è stata una lieve apertura, ma non molto. La giornalista Laila el-Haddad scrive che la riapertura sotto Morsi "è semplicemente un ritorno dello status-quo degli anni passati: solo i palestinesi in possesso di un documento di identità di Gaza approvato da Israele possono utilizzare il valico di Rafah" il che esclude la maggioranza dei palestinesi, compresa la famiglia el-Haddad, in cui solo una moglie ha il documento.
Inoltre, continua, "il valico non conduce alla Cisgiordania, né permette il passaggio di beni, che sono limitati ai valichi sotto controllo israeliano e soggetti a divieti per materiali di costruzione e esportazioni". Il valico ristretto di Rafah non cambia il fatto che "Gaza resta sotto stretto assedio marittimo e aereo, e continua ad essere chiusa al capitale culturale, economico, e accademico nel resto dei territori occupati, in violazione degli obblighi israelo-statunitensi degli Accordi di Oslo".
Gli effetti sono dolorosamente evidenti. All'ospedale di Khan Younis, il direttore, che è anche primario di chirurgia, descrive con rabbia e passione come anche le medicine per alleviare le sofferenze dei pazienti scarseggiano, così come la semplice attrezzatura chirurgica, lasciando i medici senza supporto e i pazienti in agonia. Le storie personali aggiungono una vivida base al generale disgusto che si prova davanti all'oscenità della pesante occupazione. Un esempio è la testimonianza di una giovane donna che è disperata per il fatto che suo padre, che sarebbe stato orgoglioso che lei fosse la prima donna nel campo profughi ad avere una laurea, è "morto dopo 6 mesi di lotta contro il cancro, all'età di 60 anni. L'occupazione israeliana gli ha impedito di recarsi in un ospedale israeliano per curarsi. Ho dovuto interrompere i miei studi, il lavoro e la mia vita e restare seduta accanto al suo letto. Ci sedemmo tutti, compresi mio fratello medico e mia sorella farmacista, tutti impotenti e senza speranza guardando la sua sofferenza. E' morto durante l'inumano blocco di Gaza del 2006 con un quasi inesistente accesso al servizio sanitario. Penso che sentirsi impotenti e senza speranza sia il sentimento più letale che un essere umano possa provare. Ammazza lo spirito e spacca il cuore. Puoi combattere contro l'occupazione ma non puoi combattere il tuo sentirti impotente. Non riesci a cancellare quel sentimento".
Disgusto davanti all'oscenità, aggravato dal senso di colpa: noi possiamo porre fine a questa sofferenza e permettere ai Samidin di godersi le vite di pace e dignità che meritano.

17 commenti:

  1. Cara amica Lameduck,

    guarda che le cose sono molto chiare.

    DOPO che è stata aggredita (con un fitto lancio di razzi contro il territorio ebraico), Israele si è difesa.

    Quindi invito tutte le persone in buona fede a manifestare la propria solidarietà ad Israele.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  2. Davide, almeno leggi quello che pubblico. Non sparare cazzate a salve.

    RispondiElimina
  3. Cara amica Lameduck,

    "Davide, almeno leggi quello che pubblico. Non sparare cazzate a salve."

    Mi spieghi perchè, stando all'articolo, nella Striscia di Gaza ci sarebbe carenza alimentare, mentre ci sono i soldi per i razzi e i missili da lanciare contro Israele.

    Ciao Davide

    RispondiElimina
  4. Ma che minchia dici, Davide, ma di che razzo parli? Lo sai che Israele ha un nuovissimo scudo antimissile (pagato immagino dal contribuente americano) che non fa passare nulla?

    RispondiElimina
  5. Cara amica Lameduck,

    "Ma che minchia dici, Davide, ma di che razzo parli? Lo sai che Israele ha un nuovissimo scudo antimissile (pagato immagino dal contribuente americano) che non fa passare nulla?"

    Certo perchè gli israeliani vogliono difendersi e non attaccare.

    Però se vengono attaccati (come è successo di recente) si difendono. Mi dispiace che una persona intelligente come te non riesca a capire questo.


    Ciao Davide

    RispondiElimina
  6. Adetrax16:43

    AVVERTENZA: allacciate pure le cinture di sicurezza (scusa Salazar ma è la vita), purtroppo "questo non è un paese per vecchi e nemmeno per giovani e nemmeno per chi ha difficoltà di lettura e nemmeno per tante altre categorie ..." (diciamo per nessuno così facciamo prima).

    Allora, prima di iniziare l'esegesi del pezzo, si ricorda che gli avvenimenti più violenti e prolungati nel tempo dovrebbero essere sempre inseriti nel "puzzle" del "big plan" globale.

    Proprio per questo facciamo una piccola premessa per inquadrare meglio l'articoletto di Chomsky.

    Cominciamo subito con il far notare l'applicazione del principio generale della DEVASTAZIONE LOCALIZZATA: oltre a Gaza ed alla Palestina, ora c'è anche la Siria, tutte zone che si sono ri-aggiunte alla Libia, all'Iraq e all'Afghanistan (ed a molti altri paesi nel mondo).

    (Si, è vero che i relativi abitanti sono in parte un po' xxxxxxx ma questa è un'altra questione).

    La cosa (devastazione localizzata) funziona perchè nel 90% delle restanti zone del mondo non cambia "quasi" nulla e perchè le notizie sono tutte accuratamente filtrate e manipolate (spesso non arrivano per nulla).

    Altra cosa distintiva è il fatto (di cui prima ci si convince e meglio è) che NULLA è fatto a caso, ma sempre con uno scopo (tipicamente malvagio, altrimenti perchè O' Sistema lo farebbe ?).

    "Last but not least", le azioni sono MULTI-OBIETTIVO / MULTI-SCOPO; più un'azione parte dall'alto e più raggiunge contemporaneamente più scopi posti su più livelli d'interesse.

    Si noti che la psicopatologia che ha consentito a "molti italiani" (avendo appurato che una parte in realtà non lo sono) di segnalare la loro contrarietà alla partecipazione della guerra in Iraq nel 2003 (guerra che nella pratica è stata condotta in aperta violazione della Costituzione) non ha poi impedito di premiare una certa parte politica che l'aveva promossa (non tutti l'hanno fatto, ma una parte si).

    La stessa cosa era peraltro già avvenuta con la parte politica opposta ed in maniera ancora più grave con la guerra "sporca" nell'ex Jugoslavia durante la quale moltissimi militari non furono né informati né protetti dagli effetti "collaterali" di certe armi tossiche usate dai cosiddetti "alleati".

    Principio: il sistema usa le tecniche di bolina, va avanti anche e soprattutto se soffia vento contrario, ovvero usa un'andatura a zig zag (come i serpenti).

    RispondiElimina
  7. Adetrax16:44

    Tornando al tema in oggetto, dopo ripetuti segnali di impazienza dati da USraele (nel senso che già da qualche anno ed in particolare da quest'estate smaniava per iniziare una qualche guerra o almeno una piccola guerriglia), delegazioni del governo Monti hanno "prontamente" rinsaldato i rapporti di "FRATERNA AMICIZIA" con Israele e Monti ha fatto sapere a miau miau che "tutta l'Italia AMMIRA Israele" (??) ... (e magari gli garantirà, assieme all'UE, tutto il supporto militare possibile - vedasi "gli F35 servono" - nel caso ne avesse bisogno).

    Tutta l'Italia eh, nessuno escluso.

    Stanti questi e migliaia di altri esempi, gli elettori, in generale, sono forse dei c......i come suggerito a suo tempo da B. ?

    Da qui a marzo avremo modo e tempo di parlarne.

    RispondiElimina
  8. Adetrax16:47

    I seguenti commenti all'articolo di Chomsky devono essere intesi come meri spunti di riflessione.

    "... sopravvivere nella più grande prigione a cielo aperto del mondo" ...

    Riferimenti cinematografici: numerosissimi ma citiamo solo il già citato "1997 fuga da New York" (città trasformata in un'enorme prigione / inferno a cielo aperto).

    Principio base: si sospetta che una certa produzione cinematografica rifletta i desideri onirici manipolatori del potere, e quindi ne anticipi a grandi linee le relative azioni (NOTA: le realtà cinematografiche sono sempre distorte e parziali, così i bimbiminkia pensano a una conclusione, mentre il sistema poi ne prepara un'altra o anche più di una e li frega tutti).

    "... sono costantemente assoggettate al terrore casuale e spesso selvaggio e ad una punizione arbitraria, senza nessun'altro scopo che quello di umiliare e degradare" ...

    Principio: "volontà di potenza".

    Tipico metodo usato da O' Sistema in moltissime altre occasioni minori fra cui anche guerre precedenti, es. Vietnam, ecc., "Abu Grahib" in Iraq, ecc.; il metodo non è nuovo (risale all'antichità) tuttavia è usato ogni volta in maniera "creativa", con delle varianti imprevedibili.

    "... leadership politica israeliana è stato drammaticamente illustrato negli ultimi giorni, quando ci hanno avvisato che "IMPAZZIRANNO" se ai diritti dei palestinesi verrà dato anche solo un parziale riconoscimento".

    Impazzire, o'pazzia, ecc. tipiche reazioni da popolazioni medio-orientali (con qualche influenza asiatica) cui anche certe etnie appartengono.

    "Gli Stati Uniti, inoltre, ripristinarono immediatamente la procedura operativa di quando qualche popolo disobbediente elegge il governo sbagliato: preparare un GOLPE militare per restaurare l'ordine."

    Si può adottare anche un "golpe" finanziario, se è più divertente ... per restaurare l'ordine, il NUOVO ORDINE !

    Riferimenti cinematografici: innumerevoli, fra cui "Dott. Jekyll e gentile ..."

    Principio base: O' Sistema si rassicura da solo sbattendo periodicamente la verità, la cruda realtà o quantomeno qualcosa che gli si avvicini molto (es. con sottili riferimenti metaforici), in faccia ai sottoposti per ristabilire il fatto che i sottoposti sono appunto dei c......i (vedasi valutazioni dell'esperto B.).

    Precedenti reali: innumerevoli in quasi tutto il mondo, fra cui molto noti quelli di Grecia, Argentina, Cile, ecc. ... in Italia solo golpe morbidi e porno-soft (per non rovinare le "belle ragazze", "un militare per ogni bella ragazza", ecc.).

    RispondiElimina
  9. Adetrax16:50

    "Il neo Presidente Obama non fu in grado di dire una parola, a parte il reiterare la sua sincera vicinanza ai bambini sotto attacco" ...

    Logico, esattamente come per la perdita intenzionale di petrolio nel golfo del Messico con tanto di rilascio di solvente ultra-tossico ed invito finale ad abbuffarsi di prodotti ittici della zona ... suggerimento dato immediatamente dopo la fine del disastro (stessa scia del ministro giapponese che dopo aver invitato a bere l'acqua radioattiva di Fukushima, ed averlo fatto, si è poi ammalato di tumore).

    Insomma, B. ve l'ha pur detto che lui (Obama) è abbronzato ... e che lo è pure la moglie !

    "... razzi fatti in casa da Gaza."

    Il sospetto è che ci sia una qualche forma di collaborazione fra vertici palestinesi ed israeliani.

    Nessuna persona sana di mente lancerebbe razzi del genere sapendo che la risposta potrebbe essere quella tipica di "piombo fuso".

    Principio base: O' Sistema è sadico ed ama le rappresentazioni drammatiche che esaltino la crudeltà in risposta a presunte "disobbedienze" ed è bravissimo a solleticare certi istinti presenti in molte popolazioni (vedasi anche passo successivo).

    "Era semplicemente un altro episodio nel programma di "analfabetismo e punizione", disse la stampa israeliana, che comprendeva la chiusura delle scuole, l'uso di lacrimogeni, il picchiare gli studenti con i calci dei fucili, l'impedire il soccorso sanitario alle vittime;"

    Ricorda qualcosa di familiare, di casalingo ?

    "... come scoperto una decina di anni fa, buone prospettive di risorse estensive di gas naturale all'interno delle sue acque territoriali. Per coincidenza o meno, fu proprio quando Israele ha intensificato il blocco navale, spingendo i pescherecci verso le coste, da quel momento entro le 3 miglia marittime."

    Questo significa anche che gridare ai guardiacoste israeliani: Why ? Why ? ... non solo non è sufficiente a preservare l'incolumità di un attivista ma anzi è un modo sicuro per metterla in pericolo, vedasi gli effetti delle domande e delle conclusioni pericolose / proibite.

    Principio base: O' Sistema non ammette e quindi punisce l'ignoranza così come le domande inopportune.

    Precedenti di paesi con risorse: Afghanistan, Iraq, Libia, Siria (confina con l'Iraq), ecc.

    "dal 2020 Gaza potrebbe non essere più un "posto vivibile" ..."

    Tipico effetto delle pensate dei "geni del male".

    Se è per questo negli ultimi anni si sono registrati anche depositi di materiali tossici lungo i confini di Gaza (in punti in cui il vento spesso spira verso Gaza); il governo israeliano nicchia, ha detto più volte che non si dovrebbe fare ma forse in realtà approva.

    RispondiElimina
  10. Adetrax16:54

    "L'idea ha detto è di mettere a dieta i Palestinesi" ...

    Questa affermazione era stata già notata a suo tempo come tipico indicatore di un programma di "cura dimagrante" in stile vagamente "nazi", quindi, checché se ne dica, non limitata ad un mero dimagrimento fisico ma prodromo di morti sparse.

    Principio: "I want to see your bones", ecc. con il risultato di arrivare allo "STRIPPED to the BONES", ecc.

    "E il piano si sta seguendo scrupolosamente" ...

    C'è sempre un PIANO ("Presidente, ho un piano ..."), un embargo che precede qualcosa di ancora peggiore.

    Precedenti: Italia anni '37 - '40, Iraq post prima guerra del golfo (preceduta da 10 anni di guerra con l'Iran), Iran attuale, ecc. vedere anche il principio: "togliere il latte ai bambini".

    "Disgusto davanti all'oscenità, aggravato dal senso di colpa".

    Alt, qui bisogna risalire agli scopi della geopolitica di alto livello altrimenti si finisce con il seguire il percorso della "signora abbronzata" di Calderoli.

    Cos'è che fa continuamente O' Sistema dopo aver fatto le sue cose ?

    Scaricare sensi di colpa sui potenziali elettori (notare bene, non sui cittadini, sugli elettori).

    Già, proprio sui potenziali elettori "cicciobelli" ... che, in teoria, c'entrano poco o nulla dato che tutto è deciso a livello internazionale nella parte alta della piramide del potere.

    In realtà i cicciobelli non sono del tutto innocenti dato che anche se non è chiaro se hanno o meno la consapevolezza di eleggere e dare consenso a persone che sono inserite al 100% nel sistema, in ambedue i casi si tratta di colpa, dato che la legge non ammette l'ignoranza).

    Vedasi anche il +10% di spese militari (*) dell'amministrazione Obama rispetto alle amministrazioni Bush, la chiamata a rapporto di B. nel "sinedrio" israeliano per delucidazioni sul significato ultimo della barzelletta sul "tizio che continua a pagare anche quando la guerra è finita", i "baci in bocca" (metaforicamente parlando) dati da Monti al primo ministro israeliano qualche mese fa, ecc. e migliaia o decine di migliaia di altri esempi simili nel corso dell'ultimo secolo.

    (*) come dice il "First Warning" di qualche anno fa: "ehi tu xxxx, mi sto armando" ...

    Considerati i potenziali effetti finali di tutto questo ci si potrebbe domandare.

    Come e perchè si è formato Israele ?

    Il governo israeliano è antisemita ?

    Ha un qualche senso il termine antisemita ?

    Parliamone.

    RispondiElimina
  11. [...] scusa Salazar ma è la vita), purtroppo "questo non è un paese per vecchi e nemmeno per giovani [...]

    Epperchemmai mi tiri in ballo ‘trax?
    Su Gaza non ho (ancora) scritto niente e sono ufficialmente un cittadino brasiliano, non più dal fisico acerbo ma con sufficiente posto.

    PS: non ho letto tutta la slavina di vocali e consonanti che hai usato. A leggerla tutta c’impiego lo stesso tempo che ci vuole per cucinare il risotto con i funghi. Scusa, ma ho preferito la seconda soluzione. Ovviamente.

    RispondiElimina
  12. Adetrax18:02

    La scusa era riferita alla "mancanza di sintesi" ... gli abstract scientifici non si addicono a certi temi. :-)

    RispondiElimina
  13. Adetrax22:25

    @Davide

    "Mi spieghi perchè, stando all'articolo, nella Striscia di Gaza ci sarebbe carenza alimentare, mentre ci sono i soldi per i razzi e i missili da lanciare contro Israele."

    Diciamo che una piccola parte dei viveri entra anche attraverso i vari cunicoli scavati fra Gaza ed Egitto, cunicoli che l'esercito israeliano, ogni tanto, fa saltare / chiudere indebitamente (non avrebbe alcun diritto di farlo).

    Per quanto riguarda i razzi, a occhio e croce potrebbero essere costruiti grazie al fatto che qualcuno paga per quel tipo di prodotti, che quindi costituiscono una piccola fonte di reddito per chi non ha molto altro su cui sostentarsi.

    Sono supposizioni è chiaro, tuttavia è per questo che ho scritto che in alcuni vertici di Hamas o altre organizzazioni, ci potrebbe essere una qualche forma di connivenza con Israele.

    Altra precisazione sul limite di pesca entro le 3 miglia è che nelle prime 2-3 miglia (3-5 km.) c'è poco pesce (i grossi banchi passano più al largo) e quindi se si vuole imporre un "dimagrimento" anche quel limite ha un senso.

    Naturalmente non c'è alcuna giustificazione legale per imporre quel limite ma da quelle parti la legalità è un optional.

    RispondiElimina
  14. posto questa verita inconfutabile,basta leggere i giornali,per fare chiarezza sugli eventi così da evitare frescacce

    "
    8/11; militari israeliani invadono Gaza e uccidono un dodicenne, Gaza risponde con un razzo che ferisce quattro soldati; 10/11: una cannonata israeliana uccide due ragazzini e un’altra colpisce la tenda dove si svolgeva la veglia, ammazza due civili e ne ferisce 24; 11/9: altro civile ucciso e una ventina feriti, razzi da Gaza feriscono 4 civili israeliani, il ministro Yisrael Katz sollecita il governo a “tagliare la testa del serpente” e prepara il taglio ai 1.7 milioni di Gaza di acqua, cibo, energia elettrica e carburante; 12/11: Le organizzazioni palestinesi di Gaza annunciano una tregua; 14/11: dopo due giorni di calma, Israele rompe la tregua e uccide il capo militare di Hamas, Ahmed Jabari, con altre 8 persone, tra cui due bambini. Da cui l’escalation"

    in quanto ad Hamas ha le sue belle colpe,è vero,la piu grave è senz'altro l'aver creduto di poter trattare con gli avvoltoi,per quante carogne tu gli possa servire,questi mirano a divorarti senza nemmeno aspettare la tua dipoartita

    RispondiElimina
  15. Adetrax19:39

    @rossoallosso

    "... Yisrael Katz sollecita il governo a “tagliare la testa del serpente ..."

    E' quasi sicuramente un linguaggio al contrario, l'unica cosa certa sono i "volatili per diabetici".

    Ad Israele non interessano le motivazioni degli scontri, gli interessa provocarli, consumare materiale bellico (visto che molte sue industrie vivono di quello) ed innescare la miccia internazionale, vedasi gli scopi della geopolitica di alto livello.

    Insomma, se i governanti di Israele sono imparentati con politici, finanzieri, banchieri, industrie belliche di mezzo mondo, ecc. ... di che cosa stiamo parlando ?

    Del fatto che una crisi economica è stata provocata artificialmente e che dopo ogni grossa crisi arrivano le guerre ?

    Israele ha il chiodo fisso dell'Iran e forse anche molto altro e ci si chiede: perchè ?

    A questo proposito ricordiamo gli strani "suicidi" avvenuti nella famiglia dell'ex Scià di Persia fra il 2001 ed il 2011.

    La Palestina è probabilmente solo uno dei tanti possibili "Fire starter", più atrocità commettono e più facilmente arriveranno al loro scopo, ma questo dipenderà anche dal numero di corrotti ed imbecilli pronti ad eseguire e/o ad intervenire.

    In quanto alle similitudini con i metodi nazisti, la risposta è molto semplice: "avranno avuto gli stessi istruttori / educatori".

    E' sempre utile ricordare poi che il potenziale distruttivo permanente rispetto alla seconda guerra mondiale è aumentato di milioni o decine di milioni di volte e che di conseguenza anche i relativi giochi di guerra sono diventati pericolosissimi, soprattutto perchè chi li comanda di solito non si sbuccia neanche un ginocchio mentre si falcidiano milioni di persone (bisognerebbe invertire le parti, in prima linea chi da l'ordine).

    Ripeto quindi la domanda: il governo di Israele sta seguendo una linea antisemita ?

    RispondiElimina
  16. 615@Adetrax
    penso che semitismo voglia dir tutto e niente e che al sionismo freghi poco,li vedo molto più pragmatici col loro progetto "Grande Israele",prima politico e succesivamente geografico essendo maestri nel disegnare confini col righello

    http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_Israele

    RispondiElimina
  17. ah davide è passato anche da me, che stavo silente da mesi, per ripresentare la tiritera di israele aggredito, eccetera.

    purtroppo per lui il monopolio del mainstream è finito, e ad usare il pollice opponibile appena appena un poco si scoprono tante belle cose. magari che il cielo è blu e non fuxia come ha creduto finora.

    con rispetto parlando, o usciamo dal bimbominchianesimo o è finita.
    usciamo, intendo dire, tutti insieme come popolo, "italiano" "europeo" "mondiale", qualunque cosa voglia dire.

    tirandoci dietro anche chi ci mette un poco di più, e crede a babbo natale, alla verginità della madonna, all'autonominatosi esercito più etico del mondo, e via cantando.

    è che credo che non ne valga la pena, di sprecare tutte queste energie...

    RispondiElimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...